Documento programmatico
dell'Assemblea Permanente dei Giornalisti Calabresi
Rinnovamento
E’ all’insegna di un taglio netto con il passato,
un passato buio che non ha aiutato, anzi ha mortificato
e penalizzato la crescita della categoria, che dovrà
svilupparsi l’azione del Commissario Antonio Cembran,
a cui diamo il benvenuto e a cui auguriamo buon lavoro.
L’ordine dei Giornalisti che noi immaginiamo?
Un
istituto di controllo dell’esercizio della professione
e di tutela; un istituto di servizio al servizio di tutti,
trasparente, che sappia dialogare con la società
civile, che affronti i bisogni della categoria, che sappia
confrontarsi senza chiusure e pregiudizi, che si attivi
nella formazione professionale, che lavori perché
la legge che regola gli uffici stampa sia rispettata da
privati ed enti locali, che istituisca canali privilegiati
con le altre realtà culturali presenti sul territorio,
che metta fine al far west che in Calabria ha fatto da sfondo
a difficili rapporti tra giornalisti ed editori, che sappia
difendere il ruolo di chi fa informazione dalle ingerenze
politiche, che sappia mettere fine alla diaspora che ha
costretto tanti colleghi a rivolgersi ad altri ordini regionali
per il riconoscimento dei propri diritti (colleghi che auspichiamo
possano presto rientrare in Calabria).
Non
è il libro dei sogni. E’ tutto quello che fino
ad oggi non è stato. Come si realizza tutto questo?
In
primo luogo, chiediamo ai membri dei consigli regionali
di ordine e sindacato di fare un passo indietro, di non
ricandidarsi, e di lasciare spazio alle forze più
giovani e a quanti finora sono stati pretestuosamente messi
da parte.
Non
vogliamo sterili contrapposizioni, non vogliamo fare processi
sommari, ma non vogliamo neppure dimenticare. Da qui semmai
vogliamo ripartire per una stagione nuova. E’ tempo
che il governo della categoria, in tutte le sue articolazioni
(dunque anche previdenziali e assistenziali) torni a chi
svolge sul campo questa professione. Solo così potremo
ritrovare stimoli nuovi, restituire dignità ai tanti
che se la sono vista calpestare, rendere ciascuno di noi
protagonista del proprio futuro.
Cosenza,
(la data della prima stesura è
quella della riunione avvenuta presso la sede del Quotidiano
prima dell'insediamento del Commissario. L’11 aprile
2003, presso il Cinema Italia, è stato apportato
il primo emendamento)
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